domenica 30 novembre 2008

Abbazie nei dintorni di Milano

Ogni tanto mi piace dare una sbirciatina su internet per cercare un itinerario dei monumenti storici che non ho ancora visitato. Dopotutto l'Italia ha il 70% dei monumenti storici al mondo e basta girare l'angolo per trovarsi davanti a un luogo di interesse culturale o ad opere artistiche che sono lì ma non si è mai trovato il giorno giusto per andare a visitarle.
Per questa domenica ho scelto tre abbazie: Mirasole, Viboldone e Chiaravalle. E naturalmente un'ottima compagnia come la mia amica Chiara, ottima interlocutrice e viaggiatrice curiosa.

L'abbazia di Mirasole è la più piccola e semplice delle tre. Disposta su una sola navata con un affresco raffigurante l'Assunzione sullo sfondo. Il simbolo di questa piccola abbazia raffigura il sole e la luna che scandiscono il tempo del lavoro e della preghiera. Purtroppo abbiamo guardato in ogni angolo della chiesetta, sul portone, sulle pareti esterne ma non abbiamo trovato traccia dello stemma. Dove sarà finito? Oppure, semplicemente, avevamo gli occhi sotto al cappello, per proteggerli dal freddo. Non è stata di certo una giornata molto mite.

Viboldone è una chiesa su tre navate, di stile romanico poi modificata negli anni con degli archi a sesto acuto e altri elementi gotici. Ancora prima di entrare colpisce il portone trafitto da borchie metalliche medioevali. Non appena entrati si rimane incantati dalla bellissima fuga di volte affrescate. Dai bellissimi affreschi che si irradiano dal centro delle chiavi di volta delle cupole.

Infine Chiaravalle, una delle più importanti se non la più importante delle abbazie di Milano.
Siamo riusciti ad arrivare alle quattro in punto, l'ora in cui, ogni domenica, Fra Giacomo dedica quasi due ore del proprio tempo a condurre i visitatori nella storia e nell'arte dell'abbazia.

Fondata nel 1135 è un complesso monastico cistercense.
I tre valori fondamentali della regola cistercense si riflettono sull'architettura dell'abbazia, nonostante i rifacimenti dei secoli successivi: povertà, semplicità, essenzialità. Le tre navata sono infatti suddivise da tre grossi pilastri a fascio, circondati da murature cilindriche.
Al centro il meraviglioso coro scolpito in legno da Carlo Garavaglia nel 1645. Due livelli con 22 stalli in alto e 17 più in basso. I pannelli in noce intagliati rappresentano scene della vita di San Bernardo accompagnate da angeli, ognuno con un'espressione diversa.
Il fondatore fu Bernardo da Chiaravalle, il monaco già fondatore dell'ordine dei cavalieri templari.
Era il periodo della disputa papale fra Innocenzo II e l'antipapa Anacleto II che si risolse in favore di Innocenzo II grazie all'intervento proprio Bernardo di Chiaravalle, che decise inoltre di bonificare la zona paludosa a sud della città di Rovegnano e di fondarvi la nuova abbazia; lasciò quindi sul posto un gruppo di frati con lo scopo di raccogliere fondi utili alla costruzione della chiesa.

L'opera di bonifica è rispecchiata nello stemma dell'abbazia che rappresenta una cicogna affiancata dalla mitra e dal bastone pastorale. La cicogna è l'uccello di palude, mentre la mitra e il pastorale rappresentano il potere e la dignità ecclesiastica. L'abate infatti ha la stessa carica del vescovo, solo che il vescovo viene eletto dal papà per approvazione, mentre l'abate è eletto dai frati per dignitas.

La pianta della chiesa è a croce latina. Sulla parete del transetto a fianco della scala che porta al dormitorio vi è il grande affresco dell'albero genealogico dell'Ordine con al centro San Bernardo, raffigurato con un diavoletto ai suoi piedi, per indicare il dominio sulle tentazioni.


Infine la bellissima torre detta Ciribiciaccola: La torre nolare sale partendo dal tiburio, a un'altezza di 9 metri, con due sezioni di forma ottagonale, di 4,14 metri la prima e di 12,19 la seconda, per poi diventare di forma conica per 11,97 metri. Da qui alla fine della croce, posta su di un mappamondo, si raggiunge l'altezza di 56,26 metri.
Guarda l'album completo con tutte le foto Abbazie_Milano

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